L'opera del servo dell'Eterno

                                                                                                       Isaia 52:13-15

Ecco, il mio servo prospererà, sarà elevato, esaltato, reso sommamente eccelso

Il testo presenta l’opera che Gesù ha compiuto per la salvezza di tutti coloro che lo ricevono. In un mondo dove tutto è imperfetto, Gesù, nella veste di servo dell’Eterno, compie un’opera perfetta. Nessuno può aggiungere nulla ricorrendo a mezzi umani, tradizioni e filosofie.
L’opera che Gesù presenta al Padre Suo è:

1. Un’opera compiuta
L’espressione usata da Gesù: “È compiuto!” (Giovanni 19:30), significa completare, eseguire, concludere, realizzare, portare a termine. Gesù disse: “Non pensate ch’io sia venuto per abolire la legge od i profeti; io son venuto non per abolire ma per compire” (Matteo 5:17). Gesù obbedì al Padre per essere il perfetto compimento della Legge di Dio e delle profezie riguardanti il Messia: “Ora, però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v’è distinzione, difatti, tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio, e son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù, il quale Iddio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel sangue d’esso, per dimostrare la sua giustizia, avendo Egli usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; per dimostrare, dico, la sua giustizia nel tempo presente; ond’Egli sia giusto e giustificante colui che ha fede in Gesù” (Romani 3:21-26); “Poiché dunque i figliuoli partecipano del sangue e della carne, anch’egli vi ha similmente partecipato, affinché, mediante la morte, distruggesse colui che aveva l’impero della morte, cioè il diavolo, e liberasse tutti quelli che per il timor della morte erano per tutta la vita soggetti a schiavitù” (Ebrei 2:14,15). Gesù è venuto per espiare i nostri peccati contro Dio.
Nella preghiera sacerdotale Gesù dichia­ra: “Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuta l’opera che tu m’hai data a fare...” (Giovanni 17:4).

2. Un’opera completa
Perché ha reso possibile la redenzione del peccatore riconciliandolo a Dio. Nella lettera ai Colossesi leggiamo: “Voi, che eravate morti nei peccati… Dio ha vivificati con Lui, perdonandoci tutti i nostri peccati;  egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l’ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce” (Colossesi 2:13,14). Gli eletti di Dio sono giustificati per sempre: “Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. Chi li condannerà? Cristo Gesù è Colui che è morto; e, più che questo, è risuscitato e anche intercede per noi” (Romani 8:34).

3. Un’opera perfetta
“Ma venuto Cristo, Sommo Sacerdote dei futuri beni, egli, attraverso il tabernacolo più grande e più perfetto... è entrato una volta per sempre nel santuario, avendo acquistata una re­denzione eterna” (Ebrei 9:11-12). La salvezza non si ottiene con pratiche religiose e con sacramenti, ma soltanto per mezzo di Gesù Cristo e la Sua opera perfetta compiuta sulla croce.
Gesù è sufficiente. “...con un’unica offerta egli ha per sempre resi perfetti quelli che son santificati” (Ebrei 10:14).
Il peccatore è riscattato a gran prezzo: “sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia” (1 Pietro 1:18,19).
L’apostolo può dire: “C’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti” (1 Timoteo 2:5,6).

Conclusione
La colpa è finalmente cancellata, il peccato vinto, la debole natura umana può essere completamente trasformata. Ecco l’eterno programma divino, e al tempo stesso la realtà immediata per coloro che ricevono Cristo come loro Salvatore. A Lui solo va’ il merito di quest’opera, e a Lui spetta tutta la gloria e la riconoscenza: “Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode” (Apocalisse 5:12).

 

V.M


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